Presente in tutti i mammiferi, la prostata è una ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile, con il peso e le dimensioni simili a quelli di una castagna. Essa ha il compito di produrre non solo il liquido seminale, ma anche altre sostanze che sono molto importanti per garantire la sopravvivenza degli spermatozoi. Il tumore alla prostata è la patologia peggiore che può coinvolgere tale ghiandola, e rappresenta il secondo tipo di tumore più diffuso fra gli uomini. Inoltre, dai 40 anni di età in poi la ghiandola tende a ingrossarsi: si parla in questo caso di ipertrofia prostatica, una condizione che si può sviluppare a velocità e intensità differenti a seconda della persona.
Le malattie della prostata
La cosiddetta ipertrofia prostatica benigna è la patologia più comune, e in modo particolare nei ragazzi è anticipata dalla prostatite, un fenomeno di carattere infiammatorio che a sua volta può essere associato a processi che nel tempo si cronicizzano, a dolori intensi in fase di minzione o a un fenomeno acuto come la febbre. Si tratta comunque di situazioni che possono essere diagnosticate dal punto di vista clinico con il ricorso all’ecografia o ad altri strumenti diagnostici. Dopo i 45 anni di età, inoltre, si possono verificare dei cambiamenti neoplastici, da cui scaturisce il cancro alla prostata.
Un tumore silenzioso
Ciò che rende davvero pericoloso il cancro alla prostata è il fatto che si tratti di un tumore silenzioso: ciò vuol dire che, almeno all’inizio, non è possibile riconoscerlo dai sintomi. Questi si palesano solo in una fase avanzata, e in molti casi sono abbinati a metastasi. Per altro, c’è il rischio che i sintomi si confondano con difficoltà a urinare o altri inconvenienti che hanno a che fare con la minzione, di solito dovuti a un aumento delle dimensioni della prostata di natura benigna. Quel che è certo è che con questa ghiandola non si possono mai ridurre i livelli di attenzione. Per fortuna attualmente si può ricorrere alla risonanza magnetica multiparametrica della prostata, uno strumento diagnostico che consente di esaminare i noduli interni alla ghiandola. Questi vengono classificati secondo un punteggio che va da 1 a 5, e ciò permette sia di individuare l’evolversi di un tumore che è già stato identificato, sia di trovare dei noduli neoplastici.
Le campagne di prevenzione
A proposito della prostata, e delle patologie che la riguardano, c’è parecchia disinformazione. La Società Italiana di Urologia nel corso degli anni più recenti si è cimentata in una notevole campagna di sensibilizzazione operativa in tutta Italia, che ha previsto interventi di prevenzione a beneficio degli uomini. Tuttavia, sono ancora troppi i maschi che sottovalutano il livello di pericolosità delle patologie correlate alla prostata. In generale, superati i 45 anni di età sarebbe auspicabile sottoporsi a un controllo una volta l’anno. Le donne potrebbero suggerire ai propri mariti di farsi visitare.
Quando iniziare i controlli
Il suggerimento degli esperti in relazione alla diagnosi precoce delle malattie che riguardano la prostata è di cominciare a tenere sotto controllo lo stato di salute del sistema urinario a partire dai 45 anni, o addirittura dai 40 anni in caso di familiarità. È importante inoltre tenere conto dei fattori di rischio, come l’obesità o il fumo di sigaretta, ma anche l’esposizione a fattori chimici che riguarda, per esempio, i parrucchieri. In situazioni del genere già a partire dai 30 anni conviene effettuare un’ecografia addominale. Per quel che riguarda i più giovani, infine, ci possono essere patologie che hanno a che fare con la calcolosi a livello vescicale, uretrale e renale, di origine benigna. In età pediatrica, invece, appare la fimosi, che deve essere trattata il prima possibile al fine di evitare un successivo intervento in ambulatorio.
Problemi alla prostata: a chi rivolgersi
Per la prevenzione e il trattamento dei problemi alla prostata, ci si può rivolgere al dottor Andrea Cocci, medico andrologo che ha scelto di dedicare la propria carriera alla chirurgia ricostruttiva e andrologica, e più in generale all’urologia. Da sempre interessato all’arte chirurgica e all’anatomia, il dottor Cocci si occupa tra l’altro di malattie del pene e disfunzione erettile, oltre che – appunto – di disturbi prostatici, che possono colpire uomini di tutte le età.
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