Nella testa di molti il termine “varicocele” viene associato solo all’apparato genitale maschile, invece riguarda entrambi i sessi. Infatti, il varicocele pelvico è una dilatazione delle vene della parte bassa dell’addome o pelvi, e questa condizione può riguardare sia l’uomo che la donna.
Questo problema è piuttosto difficile da diagnosticare, in modo particolare nelle donne, che di frequente non ottengono una diagnosi accurata per lungo tempo. Ragione per la quale è decisivo rivolgersi ai centri di cura notoriamente di qualità alla comparsa dei primi sintomi; visita il sito e scegli la struttura più adatta alle tue esigenze.
Adesso vediamo più nello specifico di cosa si tratta e cosa comporta il varicocele pelvico.
Origine e cause del varicocele pelvico
Il varicocele pelvico, conosciuto anche come sindrome da congestione pelvica, comporta la dilatazione patologica dei vasi sanguigni che si trovano nella parte inferiore della pancia, e che permettono al sangue di raggiungere tale area detta pelvi. Il verificarsi di questo provoca un maggiore afflusso ematico, origine dei sintomi propri di questa condizione.
Quelle che vengono definite vene varicose sono più frequenti nella donna, però è tutt’altro che raro il varicocele testicolare per l’uomo. Le cause principali sono l’ereditarietà e nella donna la gravidanza (quando le vene pelviche si allargano per consentire lo sviluppo del feto e non tornano alle dimensioni normali dopo il parto). Inoltre, anche gli ormoni prodotti durante la gravidanza contribuiscono alla dilatazione delle vene.
Le vene varicose pelviche di solito non sono pericolose, tuttavia, esiste il rischio relativamente basso che si formino pericolosi coaguli di sangue all’interno di queste vene, che possono essere trasportati ai polmoni e causare un’embolia polmonare, una situazione molto grave che deve essere trattata il prima possibile per evitare esiti anche mortali.
I sintomi del varicocele pelvico
I sintomi del varicocele pelvico di solito variano da paziente a paziente, tuttavia i più comuni sono:
- pancia gonfia, riferito da molti pazienti come “qualcosa che tira”
- dolore addominale e pelvico cronico, che per l’uomo è spesso limitato ai testicoli (in prevalenza quello sinistro);
- dolore durante e dopo il contatto intimo;
- sensazione di pesantezza nella regione intima e agli arti inferiori;
- incontinenza urinaria;
- sanguinamento abbondante durante il ciclo mestruale.
Generalmente i sintomi sono più attenuati quando la persona è seduta o sdraiata, poiché in questo modo il sangue ritorna più facilmente al cuore. Tuttavia, alcuni pazienti riferiscono un dolore che è sempre presente.
Dal momento che i fastidi, più o meno intensi, derivano dal ristagno di sangue nella regione pelvica, un indicatore della sindrome è costituito dalle vene varicose visibili sulle cosce, glutei o vagina. Alcuni studiosi hanno anche notato una connessione fra varicocele e sindrome dell’ovaio policistico: al verificarsi di quest’ultima ipotesi, si ritiene che le cisti siano la causa dell’ostruzione che determina il ristagno di sangue.
A seconda della condizione, il medico può procedere all’accertamento mediante esami radiologici mirati. In caso di esito positivo, il trattamento può essere di natura chirurgica, effettuando l’embolizzazione dei vasi interessati, per andare a eliminare l’accumulo innaturale di materiale ematico.
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