Sempre più persone si accorgono di soffrire di questa condizione disagiante e si chiedono, giustamente, quali possono essere i migliori trattamenti per risolverla.
Il trapianto di capelli è una soluzione?
Colpisce circa una persona su mille nel nostro paese, e non tutti sono adulti.
Nella maggior parte dei casi, i capelli cadono in piccole chiazze delle dimensioni di un centesimo. Per la maggior parte delle persone, la caduta dei capelli non è un problema grave, ma altri potrebbero percepirla come un problema estremo.
A volte, può portare alla completa perdita di capelli sul cuoio capelluto (alopecia totalis) o, in casi estremi, su tutto il corpo (alopecia universalis).
La condizione può interessare chiunque indipendentemente dall’età e dal sesso, sebbene la maggior parte dei casi si verifichi prima dei trent’anni.
In questo articolo, esaminiamo le cause e i sintomi dell’alopecia areata, la sua diagnosi e i potenziali trattamenti. Al momento non esiste una cura preventiva e neppure un farmaco non invasivo che faccia al caso di un soggetto affetto e risolva definitivamente il problema. Non sono tantissime le cose che un medico può suggerire di fare, se non applicare creme e medicinali che aiutino a perdere meno capelli.
La forma più comune di trattamento per l’alopecia areata è l’uso di corticosteroidi, potenti farmaci antinfiammatori che possono sopprimere il sistema immunitario. Questi sono per lo più comunemente somministrati tramite iniezioni locali, applicazione di unguento topico o per via orale.
Sebbene alcuni di questi prodotti possano aiutare con la ricrescita dei capelli, non possono impedire la formazione di nuove chiazze calve.
Oltre al loro aspetto estetico, i capelli offrono un grado di protezione contro gli elementi naturali: non sono quindi soltanto belli da vedere, ma anche indispensabili per il nostro benessere fisico. Le persone con alopecia areata che mancano delle qualità protettive dei capelli potrebbero voler:
- indossare la protezione solare se esposti al sole.
- indossare occhiali avvolgenti per proteggere gli occhi dal sole e dai detriti che le sopracciglia e le ciglia normalmente difendono.
- usare copricapi come cappelli, parrucche e sciarpe per proteggere la testa dal sole o tenerla calda.
- usare un unguento all’interno del naso per mantenere umide le membrane e per proteggere dagli organismi che sono normalmente intrappolati dai capelli delle narici.
In realtà, un conto è attuare un metodo palliativo che ci tolga dall’imbarazzo momentaneo o dal disagio di fronte ad altra gente; un’altra cosa è trovare una soluzione che risolva definitivamente e sicuramente il problema. Questa può essere il trapianto di capelli.
L’alopecia areata non fa direttamente ammalare le persone, né è contagiosa. Tuttavia, può essere difficile adattarsi emotivamente ad essa. Per molte persone, l’alopecia areata è una malattia traumatica che richiede un trattamento che affronti l’aspetto emotivo della caduta dei capelli, così come la caduta stessa.
L’alopecia areata è stata paragonata da alcuni alla vitiligine, una malattia della pelle autoimmune in cui il corpo attacca le cellule che producono melanina, portando a chiazze bianche. La ricerca suggerisce che queste due condizioni possono condividere una patogenesi simile, con tipi simili di cellule immunitarie e citochine che guidano le malattie e comuni fattori di rischio genetico.
Pertanto, qualsiasi nuovo sviluppo nel trattamento o nella prevenzione di una malattia può avere conseguenze sull’altra.
Poiché la condizione può produrre effetti seri sulla qualità della vita di chi ne è affetto, non è affatto esagerato (anzi, indispensabile) pensare a un intervento di tipo chirurgico come possibile metodo di riparazione permanente.
In alcuni casi si può ricorrere quindi al trapianto di capelli, usando la tecnica Fue, che approfondiremo nel prossimo paragrafo. Però per sperare di avere dei risultati soddisfacenti e di risolvere il problema dell’alopecia areata, o quanto meno di migliorarlo, bisognerà scegliere uno specialista di alto livello.
Uno di loro si trova in Turchia e tutte le informazioni sul suo lavoro,le sue esperienze e la professionalità del suo staff si possono trovare sul seguente sito https://www.emrahcinik.com/it/.
Nel corso degli anni il dottor Cinik ha aiutato tantissime persone e il suo punto di forza principale è stato sempre quello di riuscire a comprendere le necessità e le esigenze di ogni singolo paziente e di riuscire a consigliargli la tecnica giusta e il percorso da seguire per il trapianto dei capelli.
Tra le tecniche utilizzate da questo specialista c’è anche quella FUE, che ora andremo ad approfondire.
Trapianto dei capelli: in cosa consiste la tecnica FUE?
Questa tecnica come abbiamo accennato prima può essere usata in alcuni casi per chi soffre di alopecia areata. La tecnica è abbastanza innovativa ed è una variante di quella chiamata del micro-trapianto follicolare e il suo procedimento è abbastanza semplice e lineare:si tratta di estrarre i follicoli dalla zona donatrice singolarmente e in gruppi di massimo 4 capelli e vengono poi preparati in maniera attenta dallo specialista.
Questo tipo di tecnica porta molti vantaggi per un paziente in quanto è molto semplice e soprattutto indolore: infatti con questo intervento la zona dove si interviene a trapiantare i capelli guarisce in poco tempo e i nervi non verranno danneggiati.
Altro beneficio è derivato dal fatto che alla fine dell’operazione alla persona non rimarrà nessuna cicatrice e anzi molti pazienti la scelgono per coprire un segno e una cicatrice di un precedente trapianto di capelli che non è andato a buon fine.
Chi si sottopone a questa tecnica, tranne imprevisti, potrà fare di nuovo sport dopo circa una o due settimane:questo periodo sarà sufficiente affinché i follicoli trapiantati attecchiscano nell’area ricevente. La tecnica FUE è consigliata quindi per tutte quelle persone che magari soffrono di alopecia areata e che contemporaneamente non possiedono una area donatrice eccellente.
La tecnica FUE risulta essere molto positiva anche permette tante opzioni e possibilità per quanto riguarda le zone di donazione: ciò significa che con questo metodo si possono prendere i peli da altre parti del corpo del paziente.
In conclusione possiamo dire che chi soffre di alopecia areata in alcuni casi può ricorrere a questa soluzione per superare nel migliore dei modi questo problema!