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La piramide alimentare che rende più felici

alimentazione vegana

Negare che mangiare sia una tra le attività più piacevoli della nostra vita sarebbe ingiusto nonché anacronistico. L’importanza raggiunta dalla cucina è il risultato più evidente dell’aumento dell’interesse del pubblico nei confronti del cibo.

La moltitudine di siti di ricette che si possono osservare sul web e i dati d’ascolto relativi ai programmi televisivi i cui si esibiscono degli chef, sono la prova più concreta di quanto mangiare sia “di moda”. All’interno della galassia culinaria non poteva certo mancare l’attenzione verso i cibi più sani e quindi nei confronti della cucina vegetariana e quella vegana. Dal punto di vista socio culturale, nel corso degli ultimi anni,  è avvenuta una meravigliosa trasformazione che ha cambiato radicalmente il modo di percepire il modello alimentare vegano.

Se sino ad una decina di anni fa chi professava di apprezzare lo schema alimentare veg risultava un po’ fuori luogo, ai giorni nostri chi intraprende questa scelta a tavola è guardato di buon occhio da tutti i salutisti e da gran parte degli sportivi. La maggiore consapevolezza nei confronti di cibi come latte e formaggi ha offerto una nuova luce alla filosofia vegana, comprendendo finalmente come alcune “rinunce” potessero essere giustificate da una nitida volontà di stare bene. Di riflesso, anche il numero di italiani che hanno deciso di non mangiare ne carne e ne pesce è aumentato e con loro anche la possibilità di vedere finalmente in regresso il numero di persone che soffrono a causa di malattie connesse con una cattiva alimentazione.

La piramide alimentare vegetariana

Si tratta di un modello nutrizionale che rompe gli schemi rispetto alla concezione più classica, perchè nega categoricamente l’introduzione dell’apporto proteico tramite carni animali.

Dopo tutto, lo stile alimentare mediterraneo si adatterebbe perfettamente ad una alimentazione a base di vegetali, vista la ricchezza che possiamo offrire, sul piano ortofrutticolo, durante l’intero anno solare.

Protendere verso un’alternativa alla piramide alimentare classica, in cui pollame e carne bovina costituiscono una parte importante della nutrizione, si dimostra quindi una scelta di buon senso, volta alla ricerca di una buona salute.

Seguire una piramide alimentare veg significa dare una valenza ancora maggiore ai cereali e alla frutta all’interno della propria dieta quotidiana.

Non è un caso se tra le categorie di persone che preferiscono cibi vegetariani rientrano gli sportivi e le modelle. Si tratta di gruppi estremamente interessati a mantenere la propria forma e quindi fortemente motivati a seguire una dieta leggera, che renda loro difficile l’accumulo di grassi e quindi di chi di troppo.

Chi è vegan è più felice

Sembrerebbe soltanto uno slogan accattivante, eppure dietro questa affermazione si celerebbe una soprendente verità.

Nonostante esistano ancora dei denigratori del sano stile alimentare vegano, considerato più una moda passeggera che una scelta finalizzata al benessere, per fortuna ci sono degli scienziati che hanno studiato gli effetti che determinati cibi possono avere nei confronti dell’umore.

Da questa ricerca è emerso ad esempio che adattare ai giorni nostri questa passione verso le verdure  apporterebbe dei benefici evidenti sulla psiche. I vegetariani infatti risulterebbero meno stressati degli appassionati delle carni vaccine e dei prodotti ittici. Non è un caso se, sempre all’interno di questo studio, i cibi che appesantirebbero maggiormente l’uomo sono generalmente banditi da una piramide nutrizionale vegetariana. Alcuni pasti dimostrerebbero di essere dei veri “ormoni della felicità”, in grado di rilasciare endorfina e quindi rendere più felici chi li mangia. Se gli effetti eccitanti di alcuni prodotti di cucina, come ad esempio la cioccolata, risultano piuttosto noti, è sorprendente conoscere come agli cibi possano influire sul nostro animo e la nostra buona predisposizione nei confronti degli altri.

Avere le idee più chiari su quali sono i cibi vegan che non dovrebbero mai mancare a tavola se si vuole favorire la conversazione e la convivialità tra i commensali può risultare molto utile quando si organizza una cena di lavoro o un pranzo importante.

Consigli per sorridere

Cominciamo con il ribadire come cibi preconfezionati o i tipici pasti da fast food siano letteralmente letali per la nostre salute, non solo fisica, ma anche mentale.

La quantità di grassi saturi presente in queste diete industriali è tale da appesantire notevolmente le funzioni celebrali e annebbiare i ragionamenti di chi ne fa un consumo eccessivo o con chi si abbuffa di queste pietanze durante una cena. La colpa maggiore di questi piatti è quella di interferire negativamente con la metabolizzazione degli OMEGA 3, provocando una sensazione di insoddisfazione che rasenta la depressione. Per la stessa ragione, buona parte dei dietisti, anche con simpatie vegetariane, suggerisce di non rinunciare all’apporto nutrizionale proveniente dal pesce azzurro, ricchissimo proprio di OMEGA 3. Rinunciare a fare colazione con latte intero, riducendo l’apporto energetico e calorico dell’organismo può apportare più benefici che svantaggi. Qualora non si riuscisse a compiere una rinuncia definitiva nei confronti del latte vaccino, sarebbe auspicabile optare per il consumo di latte parzialmente scremato, riducendo le quantità giornaliere introdotte nel corpo.

Infine, un ulteriore buona ragione per essere vegetariani e preferire cereali integrali o pane non raffinato è legata al fatto un’alimentazione ricca di zuccheri e di farine raffinate favorisce l’aggressività degli individui, aumentandone il nervosismo. Al contrario, le buone quantità di serotonina, contenute nel regime alimentare vegan e vegetariano migliorerebbero la qualità dell’umore e consentirebbero di essere più felici.

Giuseppe Barbagallo

Scritto da Giuseppe Barbagallo

SEO Specialist e Web Designer, esperto in tecniche di Link Building e Digital Advertising. Da sempre appassionato di informatica, programmazione e tecnologia. Founder della Web Agency Good Working.

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