Tutti vorremmo avere un fisico scolpito; i chili di troppo non piacciono a nessuno, ma solamente in pochi riescono ad avere un peso forma invidiabile. Perché questo accade? Soprattutto, perché non si riesce a perdere peso nonostante le tante diete che si è provato a seguire? Perché non abbiamo mai preso in considerazione la cosiddetta dieta flessibile. Un percorso alimentare che parte proprio dal fallimento dell’impostazione tradizionale e che si promette di raggiungere risultati eccellenti senza alcun tipo di stress. Un motivo in più per scoprire di cosa si tratta.
Lo stress della dieta
Chi ha provato una dieta sa quanto sia mentalmente, fisicamente ed emotivamente stressante. Calcoli, bilance, ma soprattutto tanti divieti. Dover rinunciare a qualcosa, specie se si è abituati a mangiarlo, non è mai semplice. Anche perché non si vive isolati dal mondo e senza frequentare chi, invece, continua a mangiare quei cibi e non avere problemi di peso. Ecco quindi che la dieta è per molti più una serie di sacrifici insopportabili che un percorso realmente benefico.
Cos’è la dieta flessibile
Da queste macerie nascono i principi della dieta flessibile. Parliamo di un percorso alimentare che non demonizza e non esclude alcun cibo, ma che si occupa e preoccupa di analizzarlo attraverso i nutrienti di cui è composto. Cosa significa? Innanzitutto che si può mangiare qualsiasi cosa, senza avere il terrore di dover rinunciare a questo o quel pasto, ma soprattutto che si può allo stesso tempo perdere peso e contribuire al miglioramento della propria forma fisica. Com’è possibile?
Ogni alimento contiene dei nutrienti (grassi, carboidrati e proteine), ma questi non vanno demonizzati o ignorati, ma bilanciati. Il nostro organismo ha bisogno di tutto per funzionare e svolgere determinate funzioni. Non sono i cibi in sé a far ingrassare, ma l’assunzione di cibi superiore al nostro bisogno giornaliero. Il principio della dieta flessibile è proprio questo: se consumiamo meno calorie di quelle che abbiamo bisogno il risultato sarà una perdita di peso costante ed equilibrata.
Il successo della dieta flessibile è nel rapporto con le calorie. Esse non sono un valore unico, ma dipendono da tanti fattori e cambiano da persona a persona. Per questo il calcolo della dieta flessibile va fatto sulla capacità del proprio organismo di bruciare calorie. Una volta individuato questo valore è sufficiente assumerne di meno per portare a un deficit calorico in grado di far perdere peso.
Come impostare una dieta flessibile
Per impostare una dieta flessibile bisogna partire, come detto, dal numero di calorie che fa parte del fabbisogno quotidiano. Le calorie da assumere vanno divise in proteine, grassi, carboidrati e fibre, in modo da avere un’alimentazione bilanciata e non squilibrata solamente verso questo o quel nutriente. Un’alimentazione così impostata permette di non dover rinunciare ad alcun tipo di alimento, di non provare sensi di colpa se si sgarra da qualche regola (in quanto non ci sono sgarri perché non ci sono regole) e, aspetto da non sottovalutare, si ha un’alimentazione variegata. Si può mangiare tutto e all’organismo (oltre che all’umore) fa bene poter gustare alimenti sempre diversi e non annoiarsi a mangiare sempre le stesse cose.
La bellezza e il segreto di questa dieta sta anche nel non imporre percorsi ferrei e lontani anni luce dalle necessità di ciascuno. La dieta flessibile parte dal fabbisogno di ognuno (che cambia anche nel corso del tempo) e su di esso basa l’apporto calorico quotidiano. In questo modo si riesce a stare bene senza soffrire e senza dover rinunciare a qualcosa.
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