Per molti studenti la lezione di educazione fisica ha sempre rappresentato un momento di leggerezza, una parentesi tra le lezioni più importanti di storia, matematica, latino, filosofia, diritto, eccetera. Un’ora di buco durante la quale giocare a pallone, chiacchierare o studiare per la lezione successiva. Una prospettiva piuttosto diversa dalle ragioni per cui si pratica l’educazione fisica nella scuola primaria e secondaria. Approfondiamo quindi il fenomeno andando a intercettare quelli che sono i numeri reali, almeno per il nostro Paese, e quelli che sogno gli obiettivi di questo insegnamento.
I numeri
Partiamo dai numeri, che sono una sorta di fotografia dello stato dell’educazione fisica nella scuola media e nella scuola primaria. Come si può leggere da un rapporto stilato dal Consiglio Europeo (inerente al 2013), l’educazione fisica è una materia obbligatoria in tutto il vecchio continente, ma con una profonda differenza da Paese a Paese. La forbice è così ampia che si passa dalle 108 ore che i bambini francesi trascorrono nelle palestre delle scuole elementari e medie alle 31 delle scuole medie dei ragazzi di Malta. E l’Italia? Stando sempre al documento in questione i ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado in Italia dedicano alla ginnastica solamente 66 ore l’anno. Un po’ poco se si considera che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che ne occorrono 20 al mese e 200 l’anno per un corretto stato di forma e per contrastare il fenomeno dell’obesità.
Nonostante il quadro poco confortante qualche indicazione positiva sembra arrivare dall’assunzione di nuovi docenti specializzati per migliorare l’educazione fisica nelle classi delle scuole elementari del nostro Paese. Oltre alla carenza di personale ci sono da registrare tutti i problemi strutturali delle scuole italiane: molte di esse sono sprovviste di palestre (si stima che siano almeno un terzo) e molte di quelle che le hanno non sono più a norma o presentano seri problemi.
Gli obiettivi
Perché dunque bisognerebbe fare educazione fisica a scuola? Come riporta la sintesi del rapporto Eurydice Educazione fisica e sport a scuola in Europa: “L’educazione fisica a scuola non solo contribuisce a migliorare la forma fisica e la salute degli alunni, ma li aiuta anche a svolgere attività fisica comprendendone al tempo stesso l’importanza e le ripercussioni positive per tutta la vita.” Non sono poi da sottovalutare i benefici relativi al “comportamento leale, il rispetto, la consapevolezza del corpo“. È possibile consultare il rapporto completo svolto dalla rete europea di informazione sull’istruzione Eurydice.
Cosa fare
Come tutto ciò che riguarda la scuola e il futuro delle nuove generazioni qualsiasi tipo di intervento richiede urgenza e prudenza. Urgenza perché lo stato attuale mostra serie criticità, prudenza perché non si può pensare che siano solo le riforme istituzionali o procedurali a risolvere i problemi. Inoltre c’è da tenere sempre in considerazione come la responsabilità principale sia spesso da imputare ad una carenza culturale del nostro Paese nei confronti della ginnastica e dell’educazione fisica. La scuola è specchio della considerazione che la nostra società ha dell’uomo e di coloro che lo diventeranno, ovvero i bambini.
Gli investimenti nel mondo del fitness e delle palestre sono in aumento in quanto è in crescita l’interesse degli adulti per la propria forma fisica, ma rimane per molti aspetti un fenomeno ancora troppo marginale, tanto da non avere ancora un’incidenza significativa all’interno delle scuole.
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