L’acqua è a tutti gli effetti un elisir di benessere, in quanto contribuisce allo svolgimento di tantissime funzioni del nostro corpo; basti pensare che l’elemento principale che compone il nostro organismo è proprio l’acqua, motivo in più per non sottovalutarla. È importante quindi bere molta acqua al giorno, ma è altrettanto importante capire qual è la migliore acqua minerale, come sceglierla e quali le differenze rispetto all’acqua frizzante, intorno alle quali ci sono spesso tanti miti e leggende metropolitane.
Acqua minerale e frizzante
La distinzione non è tra acqua minerale e acqua frizzante ma, più correttamente, tra acqua minerale naturale e acqua frizzante. La differenza è ovviamente nella presenza dell’anidride carbonica che di per sé non è un male, ma può provocare alcuni disturbi nei soggetti che soffrono di gonfiori addominali o dilatazioni gastriche. Per il resto è una questione di gusto e in alcuni casi l’acqua frizzante può aiutare a digerire meglio, proprio grazie al contributo dell’anidride carbonica.
Come scegliere l’acqua minerale
La definizione di acqua minerale, che la distingue dalle altre, indica la presenza, più o meno significativa, dei sali minerali. Durante il processo di evaporazioni rimane un residuo fisso (valore indicato per legge su tutte le etichette di acqua minerale) di sali minerali che rendono quindi l’acqua più o meno mineralizzata. Tale acqua è indicata soprattutto per coloro che, per le loro condizioni fisiche o atletiche, necessitano di un maggiore contributo di sali minerali. Nello specifico sia gli anziani che coloro che praticano attività sportiva, possono preferire questo tipo di acqua.
Uno dei miti più diffusi è quello legato alla corrispondenza tra il calcio presente nell’acqua e la formazione dei calcoli renali. In realtà, come dimostrato da diversi studi, non c’è alcun legame tra i due fenomeni e, in alcuni casi, l’acqua minerale ricca di calcio ha contribuito a svolgere un ruolo protettivo per prevenire la formazione dei calcoli.
Acqua minerale residuo fisso
Come abbiamo anticipato esistono diverse tipologie di acqua minerale in base al contenuto di residuo fisso. Possiamo quindi riassumere che un’acqua si definisce fortemente minerale quando ha un contenuto di residuo fisso di 1500 mg/L, mediamente minerale quando il residuo fisso è tra i 500 e i 1500 mg/L, oligominerali quando il residuo fisso è tra 50 e 500 mg/L e, infine, minimamente mineralizzate quando il residuo fisso è minore di 50 mg/L.
Nitriti e nitrati
Un altro aspetto da valutare leggendo l’etichetta dell’acqua minerale è quello relativo ai nitriti e ai nitrati. I primi sono delle sostanze considerate tossiche in quanto frenano l’ossigenazione dell’acqua; i secondi invece sono composti di ossigeno e azoto figli delle modificazioni ambientali prodotte dall’uomo (come l’utilizzo di fertilizzanti chimici sul suolo). In entrambi i casi se le concentrazioni sono minime (il valore massimo consentito è di 45 mg/L) non ci sono problemi. L’attenzione maggiore va prestata nei confronti dei neonati per i quali non vanno utilizzate queste tipologie di acque, ma quelle specifiche destinate all’infanzia, che hanno concentrazioni molto basse di questi elementi.
L’acqua è un bene primario e fondamentale che necessita di una maggiore attenzione nella scelta, vista l’importanza che ricopre nell’alimentazione e nel mantenimento della salute del proprio organismo.
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