Si sente sempre più spesso parlare (e praticare) il parkour, ma allo stesso tempo si è creata una sorta di confusione in merito al freerun (o frerunning) che sembra essere la stessa cosa del parkour, ma in realtà la questione necessita di alcune precisazioni.
Cos’è il parkour
Per comprendere la differenza tra freerun e parkour bisogna partire da cos’è il parkour e dalla sua storia. Questa disciplina nasce all’inizio degli anni Novanta in Francia e si basa sull’obiettivo di eseguire un determinato percorso urbano superando qualsiasi tipo di ostacolo e rendendo i propri movimenti il più semplici ed efficienti possibili. Anche per questi motivi in Francia i primi termini utilizzati per descrivere questa disciplina erano quelli atti a indicare l’arte dello spostamento; ovvero un modo per unire efficienza ad eleganza.
In questi decenni il parkour ha ottenuto un enorme successo anche e soprattutto fuori dai confini nazionali, tanto da diventare tra i fitness trend del 2018 anche in Italia.
Da queste indicazioni è più semplice comprendere il significato del termine parkour e lo scopo di questa disciplina. In maniera sintetica ma esplicativa che fare parkour significa spostarsi da un punto ad un altro in maniera rapida, con movimenti ottimizzati e utilizzando solamente il proprio corpo e gli ostacoli che si trovano sul proprio percorso, trasformandoli in strumenti utili ai propri movimenti.
Pur non esistendo una linea comune su quali siano le tecniche del parkour è possibile rintracciare alcuni movimenti e posizioni principali. Tra questi ricordiamo il cat leap (l’aggrapparsi in cima ad una superficie con tutte e due le mani e con un piede appoggiato sulla superficie), il vault (ovvero il volteggio grazie al quale, appoggiandosi con una mano sull’ostacolo, lo si supera con un salto) e lo speed vault (un volteggio fatto mentre si è in corsa e portandosi in parallelo all’ostacalo).
Come si può facilmente intuire per poter svolgere questa disciplina occorre un’importante preparazione atletica e un allenamento al parkour attento e costante.
Cos’è il freerun
Torniamo quindi alla nostra domanda sulle differenze tra freerun e parkour. Compreso cos’è il parkour possiamo capire meglio cos’è il frerrun, essendo questa una varante dell’altro. Riassumendo si può dire che il freerun è una disciplina che esalta maggiormente l’estetica e la spettacolarità dei vari movimenti, senza concentrarsi eccessivamente sull’efficienza. In questo modo, e qui troviamo un’altra differenza tra freerun e parkour, il freerun può essere considerato maggiormente uno sport e in tal senso sono previste anche delle competizioni, essendoci degli elementi da valutare. Come conseguenza di queste differenze è bene ricordare come il freerun contempli anche dei movimenti, dei passaggi e delle manovre aggiuntive rispetto al parkour.
Se per molti aspetti il medesimo percorso viene svolto allo stesso modo seguendo i principi del parkour, seguendo quelli del freerun varia a seconda di chi svolge quel percorso essendo ogni movimento non orientato all’efficienza, ma alla spettacolarità e alla realizzazione di acrobazie.
Conclusione
C’è da dire che la confusione presente tra il freerun e parkour deriva dal fatto che propriamente il termine freerun è la traduzione inglese della parola parkour. A livello quindi linguistico e di significato, almeno nelle intenzioni, rappresentava la stessa cosa, ma con il tempo le differenze tra efficienza ed estetica si sono accentuate e sono nate due versioni differenti della stessa disciplina.
A dirimere la questione ci pensa David Belle, colui che ha fondato la disciplina del parkour e ne ha coniato il termine, dichiarando: “Come distinguere il Parkour da altro: Per capire cosa è il Parkour si deve pensare alla differenza che c’è tra quello che è utile e quello che non è utile in eventuali situazioni di emergenza. Solo allora potrai capire ciò che è Parkour e ciò che non lo è.”
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