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Alimentazione senza lattosio: quando e come seguirla

Alimentzione senza lattosio

Per scelta (dieta) o per necessità (intolleranza) sono sempre di più coloro che vogliono seguire un’alimentazione senza lattosio. L’assunzione di prodotti senza lattosio genera alcuni benefici all’interno dell’organismo, in quanto parliamo di un allergene che causa diversi problemi. Scopriamo quali sono le principali conseguenze, perché seguire un’alimentazione sana senza lattosio e quali alimenti e prodotti acquistare per raggiungere o ritrovare il proprio benessere.

I problemi derivanti dal lattosio

Tra i sintomi che dovrebbero far sospettare la presenza di un’intolleranza o di qualche problema legato all’assunzione del lattosio troviamo;

  • acne e punti neri;
  • gonfiore addominale;
  • problemi nella digestione.

È importante anche ricordare come possano verificarsi dei brevi periodi di intolleranza al lattosio, soprattutto a seguito di malattie intestinali di tipo acuto o interventi all’apparato gastroenterico. In questi casi la dieta serve per ridurre i sintomi e recuperare il proprio equilibrio nutrizionale.

Pro e contro dell’alimentazione senza lattosio

Seguire un’alimentazione senza lattosio, come abbiamo visto, può dipendere da una scelta personale di tipo nutrizionale o da un evidente problema di intolleranza. In entrambi i casi la riduzione del lattosio va eseguita in maniera ragionata e adeguata, sia per evitare scompensi che per raggiungere l’obiettivo stabilito. Anche l’intolleranza al lattosio non è uguale in tutti i soggetti coinvolti ed è bene valutarla attentamente prima di contrastarla.

Tra i vantaggi di questo tipo di alimentazione troviamo l’eliminazione dei problemi di gonfiore, di fastidio alla digestione e anche di riduzione del peso. In molti alimenti contenenti lattosio, infatti, sono presenti dei grassi che il più delle volte si depositano sulle zone più critiche del corpo: fianchi, cosce e glutei. Inoltre togliendo il lattosio dalla propria alimentazione si riesce a ottenere anche una pelle più bianca e luminosa.

Allo stesso tempo ci sono anche una serie di criticità da considerare. L’eliminazione del lattosio può provocare una carenza di calcio e di Vitamina D. Un abbandono drastico del lattosio può portare anche a problemi di insonnia e stanchezza, così come la rimozione di nutrienti fondamentali per l’alimentazione. In molti casi è possibile integrare con altri alimenti, ma è sempre fondamentale procedere con attenzione, preferibilmente dieto consulto del medico e del nutrizionista, per evitare scelte improvvisate.

Gli alimenti senza lattosio

Per chi decide di seguire una dieta senza lattosio ha un ventaglio di soluzioni alimentari ben chiare. Ci sono alimenti consentiti il cui consumo è altamente consigliato, come i formaggi stagionati, il latte senza lattosio (delattosato), i legumi secchi, il pane banco o integrale e le bevande a base di soia e di riso. Altri alimenti hanno un contenuto minimo di lattosio il cui consumo va verificato di volta in volta in base alle quantità e al livello di intolleranza. Tra questi troviamo i cibi precotti, lo yogurt, gli insaccati, le creme (sia dolci che salate), i condimenti già pronti, succhi di frutta, biscotti, merendine e liquori cremosi. I cibi che devono essere assolutamente banditi in un’alimentazione senza lattosio sono invece:

  • latte;
  • burro;
  • pane al latte;
  • formaggi freschi e stagionati;
  • dolci e creme a base di latte;
  • formaggi spalmabili;
  • frappé;
  • cioccolata (anche quella fondente).

Qualsiasi tipo di dieta o scelta alimentare non deve mai ignorare il bilancio energetico di ciascuno. L’alimentazione è una cosa seria e non può essere gestita in maniera superficiale.

Dieta di rotazione e dieta di esclusione

Per seguire un’alimentazione senza lattosio è possibile ricorrere a una dieta di rotazione prima di intraprendere quella di esclusione. Nel primo caso si ha una scelta alimentare che escluda temporaneamente il lattosio. In molti casi questa scelta può essere terapeutica a risolvere, nel breve o lungo periodo, il problema dell’intolleranza. La dieta di esclusione, invece, è quella estrema che si attua nel caso la dieta di rotazione non si sia resa efficace o non possa essere applicata (nei casi di intolleranza grave).

I problemi fisici (sovrappeso, inestetismi, digestione faticosa, eccetera) non si risolvono mai eliminando tout court questo o quell’alimento. Tutto deve essere svolto in maniera coerente con i reali bisogni dell’organismo, che è un sistema complesso che ha bisogno di tutti i nutrienti per vivere in maniera sana.

Daniele Di Geronimo

Scritto da Daniele Di Geronimo

Sono nato nel maggio del 1986 in provincia di Roma. Laureato in Lettere, amante della lettura, della scrittura e di tutto ciò che la lettura e la scrittura possono significare nel mondo del web. Sono attivo sui maggiori social network.

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