Forse ancora troppo poco si parla dell’importanza dell’alimentazione e, nonostante siano enormemente migliorata la qualità della vita e della distribuzione dei cibi, non sempre a questo fenomeno è corrisposto una diminuzione dei cosiddetti disturbi alimentari che, anzi, sembrano essere in aumento. Di cosa si parla quando ci si riferisce ad essi? Vediamo quindi di fare chiarezza, individuando anche quali sono le cause, le diagnosi e, soprattutto, i rimedi.
I tipi di disturbi alimentari
Prima di procedere all’analisi dei tipi di disturbi alimentari ricordiamo la distinzione tra alimentazione e nutrizione, ovvero tra ciò che mangiamo e ciò che realmente nutre e assimila il nostro corpo.
Le cause e i sintomi
Individuare le cause dei disturbi alimentari non è sempre semplice, anche perché il più delle volte si tratta di fenomeni legati all’accettazione di sé, alla propria immagine e all’idea che gli altri possono avere di noi stessi. Tali disturbi, infatti, si verificano prevalentemente durante l’adolescenza o nelle fasi più delicate della propria vita, nei momenti in cui si sta definendo il carattere e la propria identità o a seguito di forti traumi. L’attenzione nel trattamento di questi fenomeni, e nella loro corretta valutazione, è quindi di assoluta importanza e urgenza.
Uno dei principali disturbi alimentari è l’anoressia, ovvero il timore di essere troppo grassi e voler ricercare una magrezza eccessiva, che può legarsi anche a fenomeni di nervosismo. Le conseguenze sono devastanti; oltre a quelle psicologiche possono presentarsi insufficienze renali e anche arresti cardiaci, non riuscendo l’organismo ad avere il giusto apporto nutrizionale di cui necessita.
Un altro fenomeno, solo apparentemente opposto, è la bulimia. In questo caso chi ne soffre, ha un’immagine distorta di sé e alterna grandi abbuffate ad atteggiamenti che evitino l’aumento del proprio peso (eccessiva attività fisica, vomito, eccetera).
Tra i disturbi alimentari vanno annoverati anche quelli sull’eccessiva assunzione di cibo, come nel caso dell’obesità. Anche in questo caso si tratta della reazione per colmare un vuoto interiore; il cibo diventa quindi un appagamento, l’unico modo per sentirsi bene.
L’ultimo disturbo alimentare, che si sta diffondendo sempre di più negli ultimi anni, è l’ortoressia, ovvero l’attenzione maniacale verso ciò che si mangia. Partendo da un’idea buona, ovvero quella di mangiare sano, si esaspera questo concetto fino a rifiutare qualsiasi altro tipo di alimento che non venga considerato sano, con una serie di squilibri piuttosto seri.
Come comportarsi
Sono tanti i sintomi legati ai disturbi alimentari, inevitabilmente legato al tipo di fenomeno presente. Oltre a quelli fisici, come può essere un’eccessiva magrezza o un improvviso aumento di peso, il più delle volte alla base di questi disturbi c’è un’instabilità, un’insicurezza, di tipo psicologico. Continui sbalzi d’umore, depressione, ansia, paura della propria forma, distorta percezione del proprio peso, eccessivo perfezionismo, disinteresse di sé, tendenza ad isolarsi, eccetera, sono tutti elementi che devono destare l’attenzione e la preoccupazione.
I disturbi alimentari sono la conseguenza di un malessere; la loro cura deve quindi comprendere trattamenti a 360°, che mirino a risolvere quei problemi. Si tratta di vere e proprie patologie che non vanno sottovalutate e vanno affrontate con l’aiuto di professionisti e medici. Inoltre non bisogna nemmeno trascurare che tali disturbi, oltre ai problemi psicologici che li causano, generano anche malattie di natura fisica, che anch’esse vanno affrontate in maniera decisa, ma in un’ottica complessiva di benessere della persona.
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