Può sembrare strano che, parlando di benessere e alimentazione, ci si debba preoccupare anche dell’eccessiva attenzione verso questi aspetti fondamentali della nostra vita quotidiani. Siamo abituati a considerare le nostre scelte alimentari (anche perché così portati a pensare) sempre sbagliate o non sufficientemente buone, tanto che negli ultimi anni si è iniziato a parlare di ortoressia, un fenomeno, un disturbo e a tratti una fobia, che coinvolge proprio ciò che mangiamo.
Cos’è l’ortoressia
Nonostante non sia ancora ufficialmente riconosciuta come disturbo del comportamento alimentare, l’ortoressia, la cui prima formulazione completa è del 2001, indica quella ricerca e quel bisogno maniacale di cibi biologici e naturali privi di alcuna sostanza chimica. Qual è il problema per il quale è sbagliata questa concezione? Senza giudicare le scelte di nessuno c’è da dire che bisognerebbe sfatare il mito della natura, troppo spesso negli ultimi decenni esaltato per screditare la realtà dell’uomo. In questo senso è vero che spesso c’è un abuso sull’uso di pesticidi e sostanze chimiche, ma è altrettanto vero che molti alimenti, allo stato di natura, non sono commestibili o spesso così buoni e nutrienti se non lavorati e trattati artificialmente.
Il problema di coloro che soffrono di ortoressia è che vanno riducendo sempre più i criteri per i quali i cibi non vengono più considerati sani e, di conseguenza, non ci si fida più dei cibi preparati da altre persone e, nel dubbio, preferiscono non mangiare.
Gli effetti dell’ortoressia
Uno dei principali effetti dell’ortoressia è quello ossessivo, di una convinzione di non riuscire mai a trovare cibi, alimenti e ingredienti completamente naturali. Nasce quindi la sfiducia e si rischia di subire effetti negativi sul proprio sistema nervoso. Ciò che viene sicuramente coinvolto è il proprio benessere psicofisico che viene minato alla base con l’insinuazione che c’è sempre un nemico contro il quale combattere, compromettendo anche la propria vita sociale.
Il problema di fondo è quello di esasperare la questione dell’alimentazione che è di per sé importante ma non esclusiva per garantire una buona salute. L’ansia e la fissazione sull’alimentazione incide negativamente sul benessere che si vuole perseguire. Inoltre molto spesso un soggetto che soffre di questa patologia rischia di avere squilibri alimentari dovuti all’erronea valutazione sulla genuinità e utilità alimentare dei cibi. Questo perché l’ossessione, di qualsiasi natura e genere, non produce mai un’analisi chiara e precisa della realtà.
Come affrontare l’ortoressia
La questione sul trattamento dell’ortoressia è molto delicata e articolata, sia perché riguarda un fenomeno non ancora riconosciuto a livello ufficiale e, di conseguenza, non si possono individuare terapie precise e specifiche. C’è da dire inoltre che trattandosi di un disturbo che riguarda le convinzioni, spesso molto radicate, è un problema che va gestito in maniera multidisciplinare e sicuramente con molta delicatezza e rispetto di chi ne soffre. È importante però non sottovalutare mai questo tipo di disturbi e permettere a chi ne soffre di avere una giusta percezione del proprio corpo evitando che possano verificarsi degli squilibri alimentari. La cura dell’ortoressia passa quindi inevitabilmente da un lavoro psicologico ma anche da uno fisico, ripristinando dove necessario tutte le carenze che diete disordinate e prive di fondamento hanno creato.
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