Il sano desiderio di fare sempre di più per raggiungere una forma fisica fenomenale, può provocare il tipico fenomeno del sovrallenamento, ma anche quello di avere una stanchezza cronica. Cosa fare in questi casi? Insistere con l’allenamento perché “bisogna battere il ferro finchè è caldo” o concedersi del riposo per recuperare delle energie?
Essere sempre sotto pressione
Nella nostra routine quotidiana, non sempre per scelta, siamo costantemente sottoposti a una serie di pressioni. Pressioni sociali, familiari, personali o lavorative, tutto sembra indurci ad alzare sempre di più l’asticella del nostro impegno, invece che rallentare un po’. In questo clima si cerca spesso un po’ di rilassamento nello sport e nell’attività fisica. Ma anche in questo campo è sempre alta la voglia di migliorarsi e ottenere risultati eccellenti in tempi rapidi.
Questa frenesia provoca fiacca e debolezza ma anche una maggiore esposizione agli infortuni muscolari (e non solo di tipo muscolare). Ecco quindi che può capitare di avere sempre sonno, soffrire di stanchezza cronica (fisica e mentale) e risultare svogliati anche nello svolgere ciò che piace. Come nel caso dell’allenamento e dell’esercizio fisico.
Le cause della stanchezza in chi fa sport
Può sembrare un paradosso, ma spesso quando ci si allena non si ottengono i risultati sperati non perché non si fa abbastanza, ma perché non ci si riposa quanto il nostro corpo avrebbe bisogno. Si ha la tendenza a considerare l’organismo e il proprio corpo solamente come un oggetto sul quale lavorare, un qualcosa di estraneo alla propria persona. In realtà, ed è anche l’esperienza a dimostrarlo, il fisico influisce sulla stanchezza e il proprio umore e viceversa. Questo conferma come sia importantissimo ascoltare il proprio corpo.
I segnali del corpo
Essendo l’allenamento e l’esercizio fisico attività svolte sul proprio corpo, è doveroso ascoltare quelli che sono i segnali che esso ci manda. Ce ne sono molti che, quando si manifestano, ci devono far riflettere che forse è il caso di recuperare un po’ prima di proseguire con gli allenamenti. Sono 5 i principali segnali da ascoltare con attenzione:
- l’indolenzimento muscolare;
- l’umore negativo;
- la stanchezza mattutina;
- lentezza nei movimenti;
- assenza di giorni liberi.
L’indolenzimento muscolare è un fenomeno molto diffuso che si verifica quando un gruppo muscolare viene allenato in maniera troppo intensiva. Questo fastidio può verificarsi anche a distanza di giorni dall’allenamento ed è quindi importante non insistere sui muscoli coinvolti. In queste condizioni meglio prendersi una pausa o cambiare per qualche giorno tipologia di allenamento.
Un metodo quasi infallibile per capire quanta energia abbiamo nel corpo è la qualità del proprio umore. Lo stress, l’ansia e le preoccupazioni impediscono di concentrarci sull’allenamento, anche perché non ci sono risorse da dedicarvi. Anche il fisico è a secco e necessita di adeguato riposo per poter ripartire alla grande.
Svegliarsi stanchi già di primo mattino, specie se si è riusciti a concedersi più di 7 ore di sonno, è un segnale molto chiaro che c’è qualcosa che non va. Nonostante per molti sia una chimera riuscire a dormire per più di 7-8 ore di fila ogni notte, queste potrebbero non essere sufficienti. La ragione è che il corpo non riesce a smaltire il carico di allenamento accumulato e che necessità quindi di una pausa. In questo caso prova a prenderti uno o due giorni di riposo, in modo da distaccarti dall’esercizio fisico e poterti poi dedicare nuovamente con nuovo slancio e vigore.
Un segnale molto chiaro è quello della resa degli allenamenti stessi. Se i soliti movimenti risultano lenti, difficoltosi, impacciati, è evidente come il corpo non ce la faccia a sostenere quei ritmi. Meglio interrompere, concedersi un meritato riposo e poi ricominciare.
Più che un segnale fisico l’assenza di giorni liberi è un segnale mentale e sociale. Lo sport e l’esercizio fisico sono importanti, piacevoli e utili a ottenere un benessere psicofisico elevato. Ma allenarsi tutti i giorni, rischia di trasformare tutto questo in un insieme di doveri e pressioni che, invece, è sempre sano respingere e un modo di fare di cui liberarsi.
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